La Motown è stata sicuramente l’etichetta più influente di tutta la storia della musica nera. Ha lanciato star come Diana Ross, Stevie Wonder, Marvin Gaye, gruppi come i Jackson Five e moltissimi altri ancora, mettendo a segno, dalla fine dei ’50 in poi, un numero spropositato di successi. «È stata la prima label a varcare i confini di razza in cui la musica afroamericana era relegata. In meno di un decennio ha piazzato settantanove dischi nella top ten di Billboard, ditemi voi se non è magia pura. Berry Gordy è riuscito a creare un’alchimia sorprendente tra hit makers del calibro degli Holland-Dozier–Holland, dei Funk Brothers, forse la migliore in-house band mai esistita, e poi ha firmato artisti strepitosi come The Supremes, The Four Tops, Temptations, Spinners, che erano magici già nel nome. Combinando questi talenti sopraffini ha ottenuto uno stile unico, inconfondibile e fondamentalmente nuovo per l’epoca». A parlare è Nick Pozzoli, label manager e fondatore della Record Kicks, una delle più importanti e autorevoli etichette dedicate al soul, funk & affini, che abbiano in Italia. Attiva da 15 anni, Nick ha sempre puntato su poche uscite ma ben selezionate, quasi tutte straniere – con qualche meritevole eccezione come i Calibro 35 o i Bluebeaters – e con una passione sconfinata per i 45 giri.
Tra le tante soddisfazioni collezionate in questi tre lustri, c’è anche quella di vedere una propria band, Hannah Williams & The Affirmations, campionata da Jay-Z. Il brano in questione è Late Nights & Heartbreak, è stato usato nella base della title-track dell’album 4:44, che si è guadagnata una nomination agli ultimi Grammy come canzone dell’anno. La sua passione per la black music esiste, in pratica, da sempre: «Sono sempre stato un appassionato delle sottoculture musicali, soprattutto inglesi» – racconta – «Partire dalla scena punk e arrivare a quella northern soul, è stato un attimo. Il primo disco che mi ricordo di aver comprato è stata una compilation di Betty Harris in un banchetto del mercatino di Senigallia a Milano, non devo averla pagata più di cinquemila lire. Dentro c’erano pezzi incredibili come Mean man, Trouble with my lovers, 12 Red Rose. Il passo immediatamente successivo è stato iniziare a cercare i singoli originali su 45 giri. Betty Harris è tutt’ora una delle mie artiste soul preferite, ancora oggi è in splendida forma».
Abbiamo chiesto a Nick di scegliere le cinque migliori copertine tra tutte quelle pubblicate dalla Motown. Sono le sue preferite: le più evocative, le più potenti, quelle che meglio sanno raccontare lo spirito dell’epoca.
Marvin Gaye – What’s Going On
«È il capolavoro assoluto del soul. Pietra miliare del 1971, è zeppo di classici che hanno scritto la storia della musica di tutti i tempi. Curioso come quest’album di protesta, figlio della guerra in Vietnam, sia dedicato da Marvin a suo padre, il pastore super conservatore Marvin Gay Senior. Il faccione del cantante regna sulla copertina sotto la pioggia, sono tempi duri, allora come adesso».
Diana Ross & The Supremes – Love Child
«È il primo album delle Supremes senza la collaborazione del “magic trio” Holland–Dozier–Holland ma che riporta le cantanti alle vette delle classifiche dopo un periodo piuttosto buio. È anche il disco della maturità, sia nei testi che nei suoni: Diana Ross assume il ruolo di “lead singer” e queste canzoni le faranno da apripista alla carriera solista che inaugurerà un paio di anni più tardi. La cover è bellissima e mostra Mary Wilson, Cindy Birdsong e Diana Ross in un vicolo di Detroit, probabilmente è il retro del teatro dove si teneva l’Ed Sullivan Show. He’s my sunny boy è il pezzo definitivo».
Gladys Knight & The Pips – The Nitty Gritty
«La regina del “club soul” ed i mitici Pipps nel loro album più bello. Non sono mai stati tra gli artisti di punta del roster Motown ma non hanno nulla da invidiare a Diana & co. Uscito nel 1969, è pieno di pezzi infuocati come Got Myself A Good Man, Keep an Eye, Nitty Gritty; brani che ancora oggi sono in grado di incendiare qualsiasi dancefloor soul».
Martha & the Vandellas – Watchout
«Uscito nel 1966, qui siamo all’apice del cosiddetto “Motown sound”. Beat, melodie imbattibili, tamburelli e battimani a gogo. Martha Reeves, Rosalind Ashford e Betty Kelly sono in forma strepitosa mentre, alle loro spalle, i Funk Brothers sono semplicemente impeccabili, come sempre del resto. Insomma, è amore infinito dall’inizio alla fine. Happiness is Guaranteed non poteva essere titolo più azzeccato!»
Four Tops – Reach out
«Dei dodici pezzi che compongono la tracklist di questo album dei Four Tops del 1967, ben sei entrarono nella top ten delle classifiche americane. Reach Out I’ll Be There, Standing in the Shadows of Love, Bernadette… sono tutte qui dentro. Ancora una volta vale la definizione “pure Motown sound” per un disco, semplicemente, imbattibile. La cover ritrae i faccioni di Levi Stubbs, The ‘Duke’ Fakir, Obie Benson e Lawrence Payton. I toni psichedelici anticiperanno una nuova era, ai tempi ancora tutta da scoprire».